100 anni di Philips: la sfida dell’umanesimo digitale nel futuro dell’imaging

Nel 1918 Philips presenta sul mercato il primo tubo a Raggi X.

Nel 1924 Thomas Mann pubblica La Montagna Incantata e Behrens dice a Castorp durante una delle prime radiografie: “E non mi venga a dire che è stanco! Le daremo una copia in omaggio con la quale potrà proiettare sul muro i segreti del suo petto”.

Nel 2006 Philips realizza il primo scanner a raggi X 3D al mondo.

Nel 2020 presenta lo scanner innovativo per TC, Spectral CT 7500, e l’IA entra nei prodotti Personal Health.

Sono passati 100 anni e la tecnologia sta rendendo il nostro sotto la pelle qualcosa di strabiliante, così come lo era la prima volta che una radiografia ci ha mostrato come siamo.

Ancora però nessuno di noi ha pensato di proiettarsi su uno schermo di casa o di incorniciare la tac del proprio polmone.

Nonostante la cultura del selfie dilaghi, ciò che siamo sotto la pelle sembra diventare nostro solo in associazione ad una malattia, come se i nostri organi interni fossero degli alieni sopiti, pronti a risvegliarsi per rompere l’equilibrio integro della pelle.

La Venere di Susini del ‘700 ci appare quasi pornografica e oltraggiosa nell’esibizione seduttiva dei suoi organi interni e ci fa riflettere su quanto l’interno del corpo sia diffuso nei film, soprattutto come horror. Un immaginario lontanissimo dalle tavole anatomiche cinquecentesche in cui il sotto la pelle è inserito in paesaggi arcadici, fra elementi architettonici classici ed elementi mitologici.

Rilanciare uno sguardo estetico sul nostro sotto la pelle, sottraendolo allo sguardo estraniante della medicina o distruttivo dell’orrore, può servire forse anche a recuperarlo come una componente chiave della nostra soggettività. Siamo ossessionati dal peso, ma probabilmente nessuno di noi saprebbe dire quanto pesano i nostri organi interni. Dal dentro portiamo fuori in pratica quasi solo il cuore, che rappresentiamo in tutte le forme. Difficile incontrare qualcuno con un ciondolo a forma di stomaco.

Commentando la mostra a la Fondazione Prada a Milano “Cere anatomiche. La Specola di Firenze / David Cronenberg“, il regista cita il ginecologo Mantle del film Inseparabili del 1988:

Dovrebbero fare dei concorsi di bellezza anche dell’interno dei corpi (…) Sono parole che mettono in discussione il nostro comune senso estetico che ci fa guardare un corpo solo soltanto in superficie, disprezzando quello che c’è dentro, un atteggiamento sbagliato soprattutto ora che i raggi X, la risonanza magnetica e gli altri strumenti di diagnostica ci permettono una diversa percezione anche estetica del corpo”.

In realtà, la storia iconografica del sotto la pelle mostra come proprio gli strumenti di diagnostica abbiano segnato un cambiamento radicale nella nostra percezione dell’interno, progressivamente separato dal corpo e ridotto a oggetto di intervento medico-scientifico.È ben racconterò nella mostra online Sotto la Pelle. Tra Oriente e Occidente, che ricostruisce la progressiva separazione di organo e corpo, sguardo estetico e sguardo medico, dalle tavole anatomiche e artistiche rinascimentali alla prima radiografia.

Philips ha voluto connotare i 100 anni con un’attenzione all’umanesimo digitale, valorizzando l’innovazione tecnologica come volano per una cura centrata sulla persona.

A partire dagli anni ’30, Philips ha aiutato le persone a comunicare nell’etere con la radio e le Tv, ha cambiato il mondo della musica, prima con le musicassette (1963) poi con l’invenzione del CD (1982) ed è entrata nelle case delle persone con oggetti di uso quotidiano e piccoli elettrodomestici, diventati presto un simbolo della crescita economica e del miglioramento della qualità della vita.

Il Technology & Innovation Center di Genova è una delle più complete strutture di servizio nel mercato dell’imaging medicale, garantisce servizi di consulenza e formazione ad oltre 4.000 professionisti nelle aree dedicate e offre supporto remoto ad oltre 1.500 clienti, che producono oltre 132 milioni di esami di imaging diagnostico ogni anno.

Cosa possiamo aspettarci dalla Philips dei prossimi anni? Una spinta verso un’innovazione che entri nelle case con un  imaging focalizzato non solo sulla malattia, ma anche su una prevenzione che parta non dalla paura di ammalarsi, ma dall’appropriazione del nostro sotto la pelle come parte integrante di noi.